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18 Gennaio 2020

Rivoluzione digitale bancaria: challenge della formazione

Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione

Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
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Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
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Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
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Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
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Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
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La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
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Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
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Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
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Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
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Rivoluzione digitale: settore finanziario
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Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
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La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
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Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill

La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
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La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
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La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
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Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
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Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
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Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill

La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
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Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill

La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Rivoluzione digitale: settore finanziario
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Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
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Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
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Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill

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Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
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La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
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La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
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Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.

Rivoluzione digitale: settore finanziario
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La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
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Rivoluzione digitale: settore finanziario
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Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui.
La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill

La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui.
La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill

La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
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Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
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La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Rivoluzione digitale: settore finanziario
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Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
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Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.

Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui.
La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill

La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
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Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: settore finanziario

Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.

Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: settore finanziario
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Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
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Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
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Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
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La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: settore finanziario

Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.

Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui.
La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: settore finanziario

Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.

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Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
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Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
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Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.

Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: settore finanziario

Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.

Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui.
La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill

La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.

Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

La rivoluzione digitale è in corso ormai da tempo: secondo quanto riportato da un recente report di McKinsey, entro il 2030 circa 375 milioni di lavoratori nel mondo (intorno al 14% della popolazione attiva) saranno coinvolti in processi di digitalizzazione e automazione legati all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Per gli istituiti finanziari e per tutti i settori industriali coinvolti in questa trasformazione, i maggiori investimenti potrebbero riguardare il capitale umano in termini di formazione e di ricollocamento delle risorse.

Rivoluzione digitale: nuovi profili, nuove skill
La tipologia di profili professionali richiesti dalle aziende cambierà profondamente, con un impatto sui percorsi di formazione e di carriera degli individui. La survey denota che la trasformazione in atto in questi ultimi anni è paragonabile al massiccio trasferimento di manodopera dall’agricoltura all’industria tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La differenza sostanziale, rispetto al passato, consiste nella velocità di avanzamento: questa robusta rivoluzione digitale avrà tempi molto più rapidi e condurrà ad una naturale uscita dal mercato dei profili inadeguati e non sufficientemente “skillati”.
Rivoluzione digitale: settore finanziario
Il rapporto è sempre più stretto fra il mondo digitale e quello finanziario. I regolamenti in continuo cambiamento e prodotti finanziari in costante trasformazione impongono infatti una costante ottimizzazione delle competenze. Ciò imporrà alle banche di affidarsi a professionisti con un grado di competenze tale da poter spaziare in diversi ambienti virtuali in modo da assicurare al cliente una buona customer experience, o la possibilità di effettuare operazioni e transazioni sicure anche da remoto.
Rivoluzione digitale: impatto sulla formazione
Questa situazione richiederà uno sforzo notevole nelle economie avanzate per formare e ricollocare milioni di lavoratori. I settori industriali, e in particolare quello finanziario, si stanno attrezzando per affrontare questa nuova sfida. Il challenge potrebbe essere oneroso, soprattutto perché la formazione coprirà solo la metà del gap di talenti generato dalla rivoluzione digitale. Sarà fondamentale, per le istituzioni finanziarie, attrarre nuovo capitale umano dall’esterno reclutando profili dalle università e dai grandi gruppi tecnologici. Un problema, quest’ultimo, molto serio in banca. Gli istituti di credito dovranno infatti fare un profondo salto culturale per attrarre professionisti da altre aree industriali, come informatica, cybersecurity, Fintech e TLC. Il percorso è appena iniziato, ma si prospetta molto tortuoso.   Leggi anche: Il Digital è entrato nelle aziende L’head hunter? Un alleato strategico Fintech: innovazione finanziaria ed evoluzione tecnologica   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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