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15 Dicembre 2019

Svizzera e Italia: una collaborazione nel segno dell’ICT

Negli ultimi decenni, con un’accelerazione negli ultimi anni, la Confederazione Elvetica si è via via integrata nel mercato europeo del lavoro, sebbene continui a rimanere un unicum in termini di sovranità politica e monetaria.

I motivi di questa apertura sono diversi, alcuni storici, alcuni moderni. Tra i primi​, ​tassi di disoccupazione prossimi allo zero da cui segue la carenza di forza lavoro, specie se parliamo di laureati; possibilità di pagare i lavoratori italiani frontalieri molto meno rispetto alla media dei salari svizzeri. Tra i secondi​, ​​la crisi della piazza finanziaria svizzera e il bando del segreto bancario hanno obbligato la confederazione a diversificare l’economia su altri settori, specie i più tecnologici, attraendo nuovi professionisti; il processo di integrazione nel mercato UE, con l’adesione al Trattato di Schengen, e la ratifica di patti bilaterali con i singoli Paesi UE, tra cui l’Italia, per non diventare un Paese secondario nello scenario globale.

In questo processo di apertura e integrazione del mercato del lavoro, il settore informatico ha avuto un ruolo da protagonista nel vicino Canton Ticino.
Sono nate sul territorio elvetico, specie sulla fascia di confine nel triangolo Lugano-Chiasso- Mendrisio, aziende che offrono servizi di consulenza IT per progetti di sviluppo applicativo, assistenza sistemistica, help desk, cyber security. Per non parlare dei numerosi Data Center del Ticino, cui si rivolgono moltissime aziende italiane attratte dalla neutralità svizzera, dai minimi rischi naturali e politici, tutto a un’ora di macchina da Milano. Per sopperire a questa domanda di forza lavoro altamente qualificata il Ticino, che da solo non può evadere la domanda, non può che rivolgersi alle province confinanti di Como e Varese, ma anche alla non lontana Milano, offrendo alti salari e vantaggi fiscali a chi risiede a 20 chilometri dal confine.
Sono molte le società svizzere che a tal fine si rivolgono a società di Head Hunting italiane, con diversi vantaggi: la conoscenza del mercato italiano (lombardo) e della legislazione che regola il mercato transfrontaliero, nonché costi competitivi rispetto ai competitor svizzeri.

Sicuramente per l’ICT, italiano e svizzero, il crescente processo di integrazione rappresenta una grande opportunità, vincente per tutti: in Italia per le società di Head Hunting e gli informatici, in Svizzera per le società in cerca di professionisti qualificati a costi competitivi.

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