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25 Gennaio 2020

ICT verso la fine del Milano-centrismo

Milano è nota per essere il baricentro del mercato ICT italiano. Molte delle multinazionali straniere presenti nel nostro Paese hanno la loro sede in città o nell’hinterland, qui trovano terreno fertile le start-up fondate da giovani intraprendenti appena usciti da università d’eccellenza, pensiamo al Politecnico. Molte società nate altrove nella Penisola, scelgono di avere qui un avamposto, talvolta solo una sede commerciale, ma sempre più frequentemente trasferendo in tutto o in parte la produzione. In questo sono favorite dalla crescente presenza degli spazi di coworking che offrono a costi contenuti la condivisione di spazi di lavoro e la possibilità di fare rete con altre società e professionisti.

Negli ultimi tempi si nota, se non un’inversione di tendenza, almeno un certo indebolimento del Milano-centrismo. In realtà il dinamismo economico della Provincia italiana non è certo una novità degli ultimi tempi. Basti pensare al concetto di “Terza Italia” coniato dal sociologo Arnaldo Bagnasco per definire quel pezzo di Paese, compreso tra il Veneto e l’Italia Centrale, lontano dal Triangolo Industriale e dai centri di potere, ma così strategico con i suoi distretti, cui si deve la nascita dell’ormai famoso marchio “Made in Italy”.

Una regione in cui il mercato ICT è molto dinamico è l’Emilia- Romagna. Qui trovano terreno fertile sia società condotte da imprenditori nostrani, sia multinazionali straniere. I settori coinvolti vanno dallo sviluppo software alle telecomunicazioni, fino all’analisi dei big data. Questo fenomeno è favorito da alcune condizioni particolarmente favorevoli: la presenza di poli universitari d’eccellenza che offrono capitale umano di ottimo livello a salari inferiori rispetto a Milano, la vicinanza alle aree più sviluppate nel Centro-Nord, un territorio ad alta densità produttiva che genera molte opportunità di business.

Un’altra piazza emergente è Torino, in fase di riqualificazione dopo il declino della Fiat. Le principali aziende informatiche in passato erano nell’orbita della casa automobilistica e del suo indotto, per cui principalmente sviluppavano software gestionali o poco più. Da qualche anno, invece, si stanno affermando società molto dinamiche nello sviluppo applicazioni mobile e web, spesso a favore di celebri agency milanesi che le “spacciano” come loro produzione. Come in Emilia, i punti di forza di Torino possono essere individuati nella presenza di un Politecnico d’eccellenza, i costi contenuti e la vicinanza con Milano, che ormai dista 40 minuti con l’Alta Velocità.

In conclusione, Milano rimane il fulcro dell’ICT per l’Italia, ma si constata che molte altre zone del Paese offrono condizioni interessanti per chi ha voglia di investire e buone idee.

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