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16 Dicembre 2019

Il Diversity Management nel contesto italiano

Si sente sempre più spesso parlare di Diversity Management. Il motivo per cui il tema diventa sempre più frequentemente affrontato e per cui le aziende multinazionali, e in generale, di grandi dimensioni, sono spesso alla ricerca di figure che abbiano le competenze giuste per gestire la diversità della popolazione aziendale, è dovuto alla sempre maggiore mobilità dei nuovi professionisti. Le ultime generazioni di studenti, infatti, agevolati dai progetti universitari (Progetto Erasmus, Progetto Leonardo), decidono di studiare all’estero e, molto spesso, valutano di rimanere nel Paese che li ha adottati da studenti, anche per lavorare. È chiaro che, con questa forte mobilità di professionisti e competenze, è necessario che le aziende siano pronte ad affrontare i temi della diversità con gli strumenti più adeguati. In quest’ottica, sono sempre più richiesti e ricercati, in aziende di respiro internazionale, Responsabili delle Risorse Umane con ottime competenze gestionali e che abbiamo già maturato esperienza in contesti internazionali, in cui abbiano avuto modo di gestire professionisti differenti per età e generazione, genere, identità e orientamento sessuale, etnia, cultura e religione, condizioni di salute e disabilità, maternità e background professionale. L’obiettivo di questi professionisti delle Risorse Umane è quello di costruire una serie di strumenti coerenti, che possano migliorare la qualità della vita dei dipendenti, valorizzando le diversità di ognuno, non perdendo di vista la produttività dell’azienda, anzi rendendone più efficaci ed efficienti i processi.

L’obiettivo del Diversity Manager è, dunque, quello di mappare la situazione aziendale individuando quali sono le aree di miglioramento e, di conseguenza, quali sono le possibilità di implementazione delle pratiche di gestione della diversità.

L’indagine viene condotta principalmente attraverso attività/test di valutazione del potenziale che vengono somministrati ai lavoratori dipendenti, i quali esprimono come e quanto percepiscono lo sforzo dell’azienda ad operare nel rispetto della diversità di ognuno.

I dati vengono condivisi con il Management che elabora un piano di azione che consiste principalmente in programmi di formazione da erogare ai dipendenti.

Ad oggi solo il 34% delle aziende italiane, che contano almeno 500 dipendenti, mostrano interesse per le politiche di Diversity Management e, purtroppo, al momento sono le uniche che in Italia potrebbero richiedere profili di Diversity Manager con significativa esperienza. E’ certo che gli altri Paesi d’Europa sono più informati sul tema e più interessati a strumenti di questo tipo.

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