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17 Marzo 2015

Expo 2015: Cibo e lavoro

130 Paesi, 6 mesi, un’area espositiva di 1,1 milioni di metri quadri, 20 milioni di visitatori: sono questi i numeri della prossima Esposizione Universale. Milano ospiterà l’evento e il tema scelto è l’alimentazione e la nutrizione. Expo 2015 permetterà ad ogni Paese ospite di far assaggiare e di far conoscere ai visitatori i migliori piatti della propria tradizione culinaria. Oltre questo, che è sicuramente l’argomento più noto, il tema di Expo è molto più complesso. Ogni paese avrà il compito di presentare le proprie soluzioni tecnologiche attraverso le quali dovremmo riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri.
A questo scopo, le soluzioni presentate nel corso dei vari dibattiti verranno raccolte nella Carta di Milano: un protocollo che sarà consegnato al Segretario generale dell’ONU e che verrà sottoscritto da tutti i visitatori dei padiglioni per responsabilizzare ciascuno su questioni come lo spreco alimentare, il diritto al cibo, la sicurezza dei prodotti, l’agricoltura sostenibile.
Considerando che la produzione e l’approvvigionamento di alimenti per l’uomo costituiscono un enorme settore dell’industria mondiale, per dare concretezza a questi impegni e per realizzare i progetti presentati  molte saranno le risorse che ogni Paese dovrà occupare. Tra il 2015 al 2017, infatti, sarà proprio il settore dell’industria alimentare a registrare i flussi di entrata più significativi.
La “sicurezza degli alimenti” sarà l’obiettivo dei prossimi anni e a questo scopo verranno inserite soprattutto figure di controllo. I profili più ricercati continueranno ad essere biologi, chimici, nutrizionisti, tecnologi alimentari, laureati in farmacia e in agraria. Le aziende inseriranno figure giovani (28/35 anni) privilegiando chiaramente coloro che hanno concluso negli ultimi anni il proprio corso di studi, caratterizzato da un Curriculum Studiorum in cui sono state valorizzate discipline come il Controllo qualità degli alimenti e della loro corretta etichettatura.
Ovviamente, in base all’esperienza dei candidati, le retribuzioni annue lorde subiranno delle oscillazioni, avranno uno start point di € 35.000 lordi/anno per i tecnici di laboratorio, fino a raggiungere una retribuzione di circa € 60.000 lordi/anno per i  coordinatori del dipartimento di Ricerca e Sviluppo.

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