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19 Marzo 2019

Automotive ma non solo: l’Aftermarket vola

Ormai da anni,  crescono in maniera esponenziale le richieste di figure commerciali e tecniche in ambito Aftermarket. Questo business, da sempre complementare e in alcuni casi addirittura concorrente rispetto al canale OEM all’interno delle aziende di vari settori, si è sviluppato nel tempo fino a rappresentare in molti casi la fonte di fatturato preponderante per le società. Ciò in relazione all’effetto della crisi degli ultimi anni, che in questo caso ha rappresentato una grossa opportunità per le aziende: il volume inferiore di prodotti “originali” venduti ha fatto sì che i produttori abbiano spostato la propria attenzione sui ricambi o su equipaggiamenti non originali; dall’altra parte, un minore ricambio di auto o macchinari crea maggiore domanda di pezzi sostitutivi da parte della clientela. Questa tendenza è sicuramente riscontrabile in ambito Automotive, uno dei più colpiti dalla recessione, ma anche in altri ambiti, come ad esempio quello dei Macchinari Industriali e degli Impianti.

Hunters Group supporta fortmente questi settori da un punto di vista di ricerca e selezione, sia sul fronte delle figure di stampo ingegneristico sia, se non soprattutto, su quelle di carattere commerciale. Le professionalità più richieste sono, da una parte i Service Engineer, dall’altra gli Export Area Manager, dedicati al mercato estero, Germania in testa.

Le caratteristiche richieste per questi ruoli sono ovviamente specifiche a seconda che si segua l’Aftermarket da un punto di vista tecnico o commerciale, ma alcune sono comuni ai due ruoli: ampia disponibilità a viaggiare, conoscenza delle lingue (l’inglese è un must, ma in molti casi è fondamentale la conoscenza della lingua madre della regione in cui si opera per poter meglio penetrare il mercato o essere più apprezzati dai clienti) e possibilmente residenza nel territorio di riferimento.

Il ruolo del Service Engineer richiede inoltre ottime competenze a livello meccanico ed elettronico relative agli impianti sui quali si interviene, mentre l’Area Manager deve conoscere molto approfonditamente il mercato e il territorio di riferimento ed essere inserito nei mercati indipendenti e in una fitta rete di distributori, sui quali si basa il canale Aftermarket. Data la crescente internazionalizzazione delle aziende e il fatto che la costruzione del canale Aftermarket sia stata per molte società successiva a quella del canale OEM, si può supporre che le richieste provenienti dal settore proseguiranno anche quest’anno.

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